Questa è fresca, ci sono diversi dati in fase di riscontro, prima di adire alle vie legali. Siccome non amo i linciaggi mediatici, ho preferito oscurare i nomi delle persone coinvolte; qualora fosse un’atroce montatura nei confronti di un povero disgraziato, avrò avuto la soddisfazione di non farmi prendere troppo la mano. Credimi, caro Etere, mi riesce davvero complicato in una storia così.

Razzismo

Verona, selezioni di un concorso canoro, come ce ne sono tanti. Un’importante banco di prova per quei ragazzi (sconsiderati, incoscienti, bellissimi) che stanno pensando di fare musica nella propria vita. Una ragazza di colore, NATA e CRESCIUTA in Italia, con il PASSAPORTO ITALIANO richiede delle informazioni per partecipare. Qui accanto, lo scambio tra lei e l’illuminato organizzatore.

Ecco dove stiamo andando. Si arriva a negare i diritti costituzionali sulla scorta di una discriminazione etnica. “Non sei italiano, decido IO cosa tu possa o non possa essere”. Ovviamente in rete si è scatenato il panico, perché certe dinamiche virali funzionano – grazie a Dio – anche per ciò che non è propriamente trollaggio o Hate Speech. Ora, il verme fascista in questione si è affrettato a cercare di cancellare le tracce (Cuor di leone, come tutti i suoi ratti sodali): ha prima “ammorbidito” il suo profilo, poi l’ha proprio cancellato. Il minus non deve aver pensato al fatto che il diritto all’oblìo su internet non è materia esclusivamente Boldriniana: A seguire, due screenshots: il primo è il  suo profilo da maschio alfa come si presenta prima dello shitstorm che gli sarà arrivato; lo vediamo a braccia conserte, proclamarsi orgogliosamente fascista, sbandierare il suo Aikido, definirsi bellissimo. Un classico. Ora, questo vate dell’italianità ha deciso di ergersi, nella più proverbiale piccolezza della borghesia fascistoide, ad arbitro dell’identità altrui. Cioè a dire, non importa cosa dicano le tue carte, tu sei “quello che dico io” (o “diciamo noi”, ancora peggio). Peccato che egli abbia dei problemi con la sua, d’identità. Sul lato destro, vedete il secondo profilo “riveduto” (prima di essere cancellato): via la foto – il nostro Steven Seagal della Bassa deve aver capito che ha il culetto a rischio – ed ecco apparire una fidanzata extraeuropea che ha fatto ridere di molto diverse persone, su Facebook) un orientamento religioso Cristiano Cattolico e un “NO COMMENT!!!” con tre-punti-esclamativi-tre sulle macerie del suo fascismo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ora, io speravo ardentemente che questa fosse una montatura, uno scherzo di pessimo gusto orchestrato per far perdere tempo ai coglioni come me, ma pare che la cosa sia andata avanti. In maniera anche ai limiti del geniale. Sulla pagina di FB Bigottophobia trovate gli sviluppi, che hanno anche dei risvolti di vera tenerezza; anzitutto, la sofferta ortografia del nostro superuomo, ma anche una certa qual confusione mentale (oscillando tra il fingersi un proprio amico e il parlare in prima persona) mentre cerca di sostenere una qualche buonafede in merito a questa faccenda con (credo) qualche admin della pagina:

Poi con questo tentativo di scuse nsu un’altra piattaforma, sempre all’insegna del “E che sarà mai”, “io non ho offeso nessuno” (perché negare l’applicabilità dei principi costituzionali in base all’etnia è acqua fresca) e compagnia cantando:

 

Infine, il colpo d’ala, lo show down del lato più autenticamente fascista: quello del chiedere perdono in ginocchio, anche se non si è capito di cosa, perché non si è sufficientemente attrezzati, ma si ha paura delle conseguenze. Già, le conseguenze.

Se non metto tutti i nomi implicati nella vicenda – dato oramai l’indiscutibile coinvolgimento delle parti, e l’effettività del fatto che si configura in tutto e per tutto come DISCRIMINAZIONE – è per due motivi:

  1. Dovrei recuperare le foto non ritoccate, sono pigro e non mi va;
  2. Chi vuole può andare a ritroso dalle fonti che ho fornito, e vedere la faccia di questo bellimbusto. Ed eventualmente, adire alle vie legali. Ma di una cosa vi prego: 

Non diamo a questi topi di fogna la scusa per poter pensare anche solo lontanamente che possano confrontarsi con noi persone normali da pari a pari. Non abbassiamoci mai al livello intellettuale di questi parameci. Forniremmo loro un ottimo motivo per continuare a ragionare in termini di violenza, che sia verbale o fisica. Rifiutiamo questa logica, ma teniamo le nostre menti sempre accese, e non manchiamo mai di rompere il culo a quanti osano mettere in discussione l’uguaglianza tra esseri umani. Perché io vorrei sempre vedere i fascisti che parlano così:

 

Una volta si diceva “Colpirne uno per educarne cento”. È una frase che evoca un periodo oscuro, perché il colpito veniva o ammazzato o gambizzato. Oggi non va più così, almeno, non così spesso come negli anni di piombo, e per ragioni profonde. Oggi mi piace pensare che chi sgrava in questo modo meriti un trattamento come quello che segue. Ciao, Etere.