india

4 04, 2016

Progetti complicati

Di |2016-11-01T20:16:18+01:00Aprile 4th, 2016|india, La Sezione Aurea|0 Commenti

Ho cominciato a scrivere L'India da Gandhi a Gandhi 2 da un po'. Come al solito, in maniera discontinua e pigra. In principio, l'idea era quella di un testo divulgativo sull'India contemporanea, sulla falsariga del lavoro di mio padre del 1977. Mi sono buttato a capofitto nella sua stesura grazie ad una fortunata convergenza di coincidenze. In primis, il cambiamento di assetto economico e politico dell'India conseguente all'internazionalizzazione della sua economia negli anni novanta, con una classe media per la prima volta realmente massa critica, e la conseguente ascesa delle destre, frutto della decomposizione della visione Congressista e della nuova visione privatistica e predatoria del capitalismo post-neocon . Poi l'esplosione della questione diasporica, grandissimo volano di sviluppo, ma anche specchio di un modello sociale non privo di punti critici, con la moltiplicazione di énclaves chiuse all'interno di comunità ospitanti e la (ri)nascita di movimenti politici, più o meno in tutto il mondo, che sfruttano questa situazione di "pressione etnica". Il tutto [...]

6 06, 2014

Adiga e Ghosh: due finalisti, un’esigenza

Di |2016-11-01T20:16:22+01:00Giugno 6th, 2014|La Sezione Aurea|0 Commenti

Aravind Adiga, il vincitore del Man Booker Prize del 2008 (la stessa edizione in cui Sea Of Poppies è finito in Shortlist), ha centrato il suo lavoro The White Tiger sull’esistenza di una doppia India (ciò che abbiamo chiamato in questa sede “Bharat”, lui le chiama “le Tenebre”[1]), e su una romanzata possibilità di passaggio da Tenebre a Luce attraverso l’omicidio del proprio padrone. Nell’etica servile, spesso menzionata dal protagonista, il rapporto che lega servo e padrone è spesso paragonato a quello genitoriale, e l’omicidio del proprio padrone si configura quindi come una declinazione del complesso di Edipo, e l’espediente narrativo di traslazione freudiana ci dice molto. L’opera di Adiga è interamente scritta in prima persona, e annulla di fatto la distanza tra narratore e protagonista; si presenta sotto forma di lunga lettera ad un solo destinatario - sullo stesso schema – per intenderci di Lettera al mio Giudice di G. Simenon o di Lamento di Portnoy di Philip Roth), [...]

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