11196220_833513830070880_6654712438610209821_nLo sgombero (con ruspe salviniane) dello ScUp. Ora Casetta Rossa sotto attacco. Le discussioni paracalcistiche, che vertono su una Serie A centrata sulla capacità economica, prima che sul merito, come se non fosse chiaro che svuotare lo sport dal sogno dell’impossibile lo uccide, e con lui il profitto che tanto sta a cuore a Lotito, Galliani & C. Mi pare che questo periodo sia contrassegnato da un attacco molto feroce del Capitalismo a matrice da Pensée Unique a tutte quelle strutture che pongono il benessere umano al loro centro, e che che a farne le spese siano tutti coloro i quali si rifiutano di subordinare una qualsiasi idea di felicità al proprio conto in banca. C’è un bipolarismo (diverso) che sta prendendo piede, che è al moneto l’unico argine al Capitalismo da crescita. Non è un granché, e promette peggio. Parlo dell’ascesa dell’ISIS nell’agone internazionale, intorno a cui è costruita un’informazione strana, sia da chi lo promuove, sia da chi lo osteggia. I primi utilizzano un chiave mediatica estrema, violenta, fatta di assassinii brutali e di screzi feroci, tipo l’abbattimento delle opere d’arte. I secondi cavalcano questa narrazione, e lo fanno in maniera talmente ingenua che mi fa sospettare di una malafede sostanziale. È mai possibile che in Occidente, con tutti i fior di analisti che ci sono, non si sia riflettuto sulle conseguenze nel medio periodo di un appiattimento simile? È possibile che ci si lasci dettare l’agenda da questi, invece che spazzarli via con una guerra sotterranea, e in culo tutto il resto? Sono molto preoccupato, per i rischi che questa gestione del conflitto (culturale, mediatico, militare ed economico) può portare, anche e soprattutto nel nostro microcosmo. È già successo – ed è materia di indagine storica – come le conquiste di anni di progresso possano essere sbriciolate in un attimo, attraverso la brutalità. E noi non vogliamo i califfi. Di Califfo ce n’era uno solo, e non c’è più. Ecco, ridateci quello. Questo.