Febbraio. Andiamo. È tempo di sbrinare.

Sono mestamente aumentato di peso. La dieta del campione mostra il fianco.  Mi sento triste, bolso e un po’ sconfitto. Certo, il corpo rispecchia lo stato di salute dell’anima, e la mia è abbastanza ferita, per un complesso di ragioni che implicano: il mio stile di vita, la lontananza da casa, una stitichezza produttiva (musica, scrittura) che non conosce Guttalax esistenziale, alcune delusioni e molte conferme negative in ambito lavorativo. Ma il tutto è riducibile a dimensioni tollerabili, esattamente come il mio aumento: perso tra gli 84 e gli 86 chili. Certo, ero arrivato tra gli 81 e gli 83, con punte di 80 (una volta anche 79,9). Ma ero in un momento particolare, avevo molta rabbia dentro, e il mio addome la rifletteva. Sono stato magro, ma credo di essere più bello adesso.

Dopodiché, non posso certo lasciarmi andare; intendiamoci, non ho cominciato a sfasciarmi di cibo malsano; grazie a Dio – o chi ne fa le veci – ho contratto delle abitudini alimentari piuttosto sane, con una pratica quotidiana abbastanza parca e degli strappi diluiti e mai pesantissimi. Il fatto è che l’intensità dell’allenamento si è è attenuata, causa meno rabbia e infortunio al ginocchio occorso durante una partita di squash. Inoltre fa freddo, e il drive per andare in palestra è ridotto di parecchio.

Stavo pensando di ricorrere ad un personal trainer, per rispezzare il fiato; ma sono troppo povero, quindi devo arrangiarmi con mezzi propri. La prima cosa che devo fare è riprendere le mie routines quotidiane di allenamento casalingo. Il problema è che mi sono annoiato, e non mi fomentano più, e anche se porto a compimento il programma, mi accorgo che quando non baro mi alleno con una motivazione troppo scarsa perché sortisca effetto. Indi per cui, amici miei, vi chiederei consigli pratici per ritrovare quel minimo di garra che è necessaria per ottenere risultati.

Nel fornirmeli, dovrete tenere conto di alcune cose:

  1. La mia natura è intellettuale. Con me non funzionano (anzi, sono spesso controproducenti) le tecniche tipo PNL o i motivazionali classici: mi sento di colpo calato dentro una convention di Herbalife, o di Tecnocasa. Per favore, anche no.
  2. Sono pigro. E come tutti i pigri ho bisogno di annusare una scorciatoia, anche se scorciatoia non è. Il ché significa che ho bisogno di dritte, non di lezioni di vita: magari mi sarebbero utilissime, ma finirei per stigmatizzarle come frasi da Bacio Perugina, o peggio come catechismo. Dio me ne scampi.
  3. Sono dispersivo: ho bisogno di di una routine il più possibile costante, replicabile in qualunque posto, anche in casa, per quando fa freddo.
  4. Il mio ginocchio destro è fallato, dovrei operarmi. Il ché significa che la corsa prolungata mi è vietata, mentre posso andare in bicicletta (che ho), ma mò fa freddo.
  5. Sono aperto a qualsiasi ausilio informatico: come chi mi segue sa ho usato: Squats, Six Pack, Runtastic e Freeletics. Se avete qualche allenamento di queste piattaforme utili a ridurre il girovita, rafforzare le gambe e migliorare l’elasticità generale, commentate qua sotto.

Per ora, mi limito a mangiare il più possibile decentemente, faccio un po’ di tapis roulant in palestra (tra camminata veloce e corsetta molto leggera, reggo una mezz’oretta scarsa), macchine per addominali (un classico per chi non ha voglia di fare un cazzo) e flessioni. Sono dotato di uno smartwatch che monitora i miei movimenti, e cerco di fare almeno 10.000 passi al giorno. Molto spesso ci riesco.

Ok, gente. Sbizzarritevi, e datemi consigli. Sono passivo, e ho bisogno di ispirazione!