All’inizio, non ci volevo credere. Uno spot commerciale che utilizza l’immagine del Mahatma Gandhi mi sembrava un’offesa gravissima, del tipo un cartellone pubblicitario di maglieria intima con Maria Goretti a fare da testimonial. Poi, quelle parole: lasciate che i vostri cuori battano all’inisono con quello che dico, e penso che allora il mio lavoro sarà concluso. Nel mondo della tv dei nani e delle ballerine, delle televendite e degli indici d’ascolto, è pur sempre un messaggio di spessore. Le parole (che in verità sono appena intelleggibili) sono tratte da un discorso, tenuto a Delhi, conosciuto come One World, con un’obliqua omissione: “If you want give a message to the west, it must a message of love” : nella pubblicità viene taciuto il riferimento all’occidente. La regia dello spot è di Spike Lee, mentre la musica è Sacrifice di Lisa Gerard e Peter Burke. Se avesse potuto comunicare così, oggi che mondo sarebbe?
La domanda, piuttosto, è: Gandhi televisivo avrebbe avuto senso? Magari invitato da Cucuzza….