Chiunque abbia umarino-giapponen minimo di familiarità con il PD romano – sia dal lato della sua base che di quello dei suoi quadri territoriali, sa benissimo quanto esso ragioni su una base dialogica fondamentalmente predatoria; la politica è numeri, e quindi è necessario lavorare per ottenerli. L’etica, la buona fede e l’onestà sono considerati con quella bonomia che il buon padre riserva al figlio scemo.  Per questo non ci si deve stupire se il PD ha scaricato Marino, dopo avergli fatto avviare una pulizia che nessuno prima aveva avuto le palle di affrontare.

Marino non piace, è antipatico, supponente, imbranato e politicamente incapace. Ma allo stesso tempo è una persona onesta, su cui sono piovuti ettolitri di fango, proprio a causa della sua onestà. In più ha un’educazione lavorativa anglosassone, per cui è estraneo ai bizantinismi della politica nostrana. E ai miei amici del PD che ghignano sotto i baffi, con quell’espressione terrazzista tipica dei comunisti col Rolex, faccio umilmente rilevare che è proprio questo modo “autoctono” di fare politica che è la vera palla al piede del sistema paese. Il fatto che voi la padroneggiate, vi rende solo corresponsabili primi dello scempio cui stiamo assistendo. Questo per inciso. A me i Tredicine e i Casamonica non fanno ridere per niente, visto che è della mia vita di cittadino che si parla, non di una puntata di Romanzo Criminale.

Mi sono speso un po’ per cercare di fare chiarezza. Al netto degli opinionismi dei leoni da tastiera – figli di
quelle convenienze politiche fondate sulla disinformazione  che hanno portato il M5S a finire nel calderone dei Fascio-Mafio-Leghisti (non notando, meschini, che Marino rappresenta un normotipo Grillino, in quanto a distacco dalle logiche lobbistiche, desiderio di discontinuità e applicazione severa delle leggi), ciò che circola tra web e stampa è sconfortante. Non è facilmente tracciabile una media tra le agiografie dello Zorro genovese (spuntate come funghi) che non tengono conto delle tante cazzate che ha fatto, specialmente sul tessuto urbano e culturale della città, tipo Angelo Mai, Rialto Occupato e altre amenità e i servizi assassini (si parla appunto di Charachter Assassination, per la dinamica da plotone di esecuzione) tipo quelli mandati in onda dal TG5. La verità non è nel mezzo, come il buon senso contadino sembrerebbe suggerire. La verità è che una volontà popolare quasi bulgara (63,93% dei voti al ballottaggio, anche se con una percentuale molto alta di astensionismo) è stata smantellata con dei giochi di palazzo alla luce del sole. E il popolo bue sta appresso alle cazzate, perché invece che i probblémi d’aa povera ggente, quello penza ai froci, ai zingheri, e poi rubba.

Ho letto un’enorme mole di richiami all’analfabetismo funzionale in merito a questa storia, ed è un tema che va molto di moda. I richiami all’autodocumentazione cadono nel vuoto, perché ormai è risaputo che il cittadino (suddito?) medio non è in grado di leggere ed interpretare dati non troppo complessi, la cui elaborazione richiede un pelo di concentrazione. Tanto c’è il TG, con le sue cazzate sparate in broadcast. E per i buongustai c’è  internet, con le sue bufale un tanto al chilo, i MEME con le massime ad effetto sparate come il Vangelo, e Crozza, che è tanto informato.

Sì, me ne sto andando da questa città. E non verso una lacrima, nonostante tutto l’amore che abbia avuto per lei.