Roma

19 05, 2015

Manfredi a casa di Livia

Di |2016-11-01T20:16:20+01:00Maggio 19th, 2015|La Sezione Aurea, romanzo|0 Commenti

Logo-Trilussa Manfredi inserì le chiavi nella toppa e aprì, intuendo quasi subito il gioco della serratura. Si trovò davanti un bel salone, aperto e luminoso, con delle finestre ampie, velate da tende candide e pulite. Il salotto era di ottima fattura e non c’era, Manfredi apprezzò, nemmeno un mobile Ikea. Il tavolino basso di vetro era sbracato, ma proveniva sicuramente da un mercatino di modernariato sofisticato radical-chic. Il tappeto peloso, anche se macchiato di rosso su un angolo, si accordava con tutto l’insieme. Il pavimento era una graniglia popolare, di quelle sale e pepe, tipica degli alloggi di Garbatella; le persiane erano in ottimo stato, segno di una manutenzione costante; sul pianoforte verticale erano appoggiate delle fotografie che attirarono subito la sua attenzione. Ci si avvicinò, anche perché lì accanto c’era una libreria non troppo grande, ma sfruttata in ogni centimetro. Per prima cosa Manfredi prese il panetto di fumo e lo ripose dentro il pianoforte, proprio dove aveva detto [...]

9 05, 2015

Ramesh Mohinder sulla tassista violentata

Di |2016-11-01T20:16:20+01:00Maggio 9th, 2015|il sangue di trilussa|0 Commenti

Logo-Trilussa Ho spesso pensato che il ricorso all'autorità come strategia di difesa sia un marcatore della nostra futura estinzione. Alla loro invenzione, i social network furono salutati come il veicolo dello slancio evolutivo più forte che l'umanità avesse mai conosciuto. Il web 2.0 promise la costruzione di una coscienza nuova, più di quanto non fosse mai stata nell'epoca delle strutture sociali solide. Non è passato tanto tempo, anzi; non si è nemmeno entrati nella prospettiva storica, visto che chi ha quarant'anni è nato in un mondo ed è maturato in una realtà mutevole come non mai. Per dire, io sono passato dal Commodore 64 all'iPad. Dai pennarelli per darsi appuntamenti davanti a scuola (scrivendo sul solito cartellone pubblicitario) a WhatsApp. dalle lettere imbevute di Brüt 33 per la ragazzina di cui ero innamorato alle email con i gattini. Sì, lo so. È un discorso banale, trito e ritrito, fatto un miliardo di volte. E poi non volevo nemmeno [...]

7 05, 2015

Giulio Galati allo SCuP

Di |2016-11-01T20:16:20+01:00Maggio 7th, 2015|il sangue di trilussa, romanzo|0 Commenti

Logo-Trilussa Di fronte a Via Nola, il cordone di poliziotti è lo squallido preservativo tra il quartiere e l’interesse privato. Il braccio armato della proprietà. L’esecutore materiale dell’ingordigia turbocapitalista. Dentro allo spazio che il quartiere aveva guadagnato con le attività dello SCUP, le ruspe stanno abbattendo pareti, sfondando finestre, rendendo inservibili degli spazi che la comunità aveva eletto come propri. Ma poi, per farci cosa? Per rivendicare il diritto di far marcire del cibo mentre il tuo vicino muore di fame, solo perché tu hai avuto i soldi per comperarlo? E Quindi? Questa è una città che soffre di asfissia. Qualcuno ha ritenuto di usare degli spazi *vuoti* per organizzare una palestra, una sala lettura, uno spazio per bambini, tutte iniziative nobili, che gettano un ponte tra società e istituzioni, Dio solo sa quanto ci serve questa dialettica costruttiva. Quale cazzo di potere preferisce le macerie agli asili nido? Ma poi, che dire di noi? Che dire di [...]

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