SENSI1-2**Questo messaggio è indirizzato a studenti italiani che si occupano di tematiche sull’interculturalità**

Buongiorno. Anzitutto mi presento.

Sono Anadi Mishra, PhD Candidate presso la Sapienza al XXVI Ciclo del dottorato di ricerca su “Civiltà e Culture dell’Asia e dell’Africa – Curriculum Subcontinente Indiano”, e mi appresto a difendere una tesi sul ruolo del romanzo Indo-Anglian nella costruzione dell’identità collettiva indiana. Il mio case study è la Trilogia dell’Ibis di Amitav Ghosh.

La scelta è caduta su di lui poiché è un autore riconducibile alla seconda diaspora indiana (quella seguita all’apertura delle frontiere indiane degli anni ottanta e novanta del Novecento, che Sudesh Mishra chiama “Masala Diaspora”), e sceglie di ambientare la sua monumentale saga familiare sulle rotte mercantili ottocentesche che hanno dato vita alla prima diaspora indiana (la “Sugar Diaspora”), quella della deportazione di schiavi prima e di identured labourers poi, che ha determinato una vera e propria rivoluzione etnografica su scala planetaria, i cui strascichi sono a tutt’oggi ben visibili. Mi è parso molto interessante il cortocircuito per cui uno “sradicato” avverte il bisogno di raccontare ciò che facilmente può essere interpretato come una sua storia ancestrale.

Attraverso una lettura metonimica dei suoi personaggi, ricostruisco alcuni dei tratti costitutivi dell’identità indiana: la natura multilinguistica della sua letteratura (e quindi della sua cultura); gli aspetti di definizione identitaria dell’individuo indiano, costruiti dal ruolo ricoperto all’interno del suo gruppo sociale, e gli effetti della loro sovrapposizione con quelli occidentali- caratterizzati da segni completamente differenti.

Parallelamente, prendo atto di come Ghosh legga il segno dei tempi, contribuendo a quell’inversione tra centro e periferia (cioè tra Europa e Asia, o tra Occidente e Oriente), ricostruendo il contesto storico – quello della Guerra dell’Oppio – con grande precisione, ma allo stesso tempo ponendo Cina e Subcontinente indiano in una posizione centrale – mai ricoperta della storiografia egemonica occidentale – dimostrando una certa confidenza con i temi storiografici cari al collettivo dei Subaltern Studies.

Questa lunga presentazione (lunghissima per gli standards di Internet, ma anche troppo stringata per definire il mio lavoro) è stata necessaria per introdurre il motivo di questo post.

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Sto programmando l’apertura di un nuovo blog in cui raccogliere contributi inerenti il tema delle “Identità in Transito”, cioè di quelle entità migranti-diasporiche che si collocano in un tessuto sociale altro da quello in cui sono nate e maturate, e che danno vita ad un ibridismo identitario che diventa veicolo di comunicazione transculturale.

L’idea è quella di un contenitore di materiali di tagli scientifico. Non un taglio cronachistico, quindi: di materiali e fonti su questo tema la rete è piena, ma hanno il limite della divulgatività, che non è amica di questioni così complesse.

Lo scopo del blog sarebbe invece quello di indagare il campo della transculturalità attraverso un approccio multidisciplinare, con l’obiettivo di estrarre un modello interpretativo che possa cogliere il fenomeno dell’Identità in Transito nel suo divenire.

In particolare, sono ben accetti i contributi su:

Psicologia Sociale, Etnografia, Studi Postcoloniali, Cultural Studies, Studi Storici, Letterature Comparate, Sociologia dell’immigrazione e dell’emigrazione, Teoria delle razze, Linguistica, Semiotica, Diasporologia, Studi Politici.

Lo scopo è quello di creare un polo aggregativo di Studiosi/Studenti italiani, da interfacciare con altre organizzazioni quali il COMPAS, la SOAS, il collettivo Darkmatters101.org, il GRFDT di Delhi.

Si consiglia per questo la stesura dei contributi in inglese.

Il contributo ideale è quello che riesce a mettere a fuoco – rimanendo nell’alveo del proprio campo di studi – il problema cruciale della relazione tra individuale e collettivo, tra microgruppi e macrogruppi sociali, e raccogliere quanti più elementi possano essere di supporto all‘individuazione di marcatori di cambiamento etnico e sociale in corso.

Chi fosse interessato a sottopormi del materiale, o semplicemente per confronto e suggerimenti,  può contattarmi in privato su FB, oppure scrivermi all’indirizzo hagi1972

[at]hotmailDOTcom

(Coloro i quali non capiscono qual’è il mio indirizzo di posta, si astengano dal contattarmi )

😀